martedì 12 aprile 2011

LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO CONDANNA L'ITALIA A CAUSA DELLA PRESCRIZIONE


Proprio nel momento in cui in Italia si discute se accorciare i tempi della prescrizione, dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo arriva una severa condanna per il nostro sistema penale.
Infatti, con la
sentenza del 29 marzo 2011 la Corte europea dei diritti dell’uomo, nel caso Alikaj contro Italia (ricorso n. 47357/08), ha non solo accertato la violazione dell’articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che riconosce il diritto alla vita, ma ha anche espresso critiche sul sistema penale italiano che non è stato in grado di assicurare, proprio a causa della prescrizione, alcuna funzione deterrente e un’adeguata punizione del colpevole.
A Strasburgo si erano rivolti i genitori e le sorelle di un giovane albanese che era stato ucciso da un agente di polizia. Il diciannovenne si trovava su un’automobile che era stata fermata a un posto di blocco: durante l’inseguimento un agente di polizia aveva esploso un colpo di pistola che aveva colpito e ucciso il ragazzo. L’agente era stato ritenuto colpevole di omicidio colposo, ma la Corte d’assise aveva applicato le attenuanti e, a causa della prescrizione, aveva dichiarato il non luogo a procedere. La Cassazione aveva poi respinto anche il ricorso del pubblico ministero. Di qui la decisione dei familiari di rivolgersi alla Corte di Strasburgo che ha dato ragione ai parenti. Innanzitutto, perché l’inchiesta sulla morte di Alikaj era stata affidata agli stessi colleghi dell’agente di polizia accusato di aver sparato. E poi, perché l’agente di polizia, a causa della prescrizione, non aveva subito neanche una sanzione disciplinare.
Afferma, infatti la Corte che "cependant, compte tenu de l'exigence de célérité et de diligence raisonnable, implicite dans le contexte des obligations positives en cause (voir, parmi d'autres, McKerr, précité, §§ 113-114, et, mutatis mutandis, Yaşa, précité, §§ 101-103), il suffit d'observer que l'application de la prescription relève sans con
teste de la catégorie de ces « mesures » inadmissibles selon la jurisprudence de la Cour, puisqu'elle a eu pour effet d'empêcher une condamnation". Dunque, la prescrizione rientra senza dubbio tra le misure inammissibili secondo la giurisprudenza della Corte perché ha l’effetto di impedire una condanna.
Secondo la Corte di Strasburgo, il sistema penale italiano, nel caso specifico, non aveva svolto alcuna funzione “deterrente idonea ad assicurare la prevenzione efficace degli atti illeciti”.

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