Il caso trattato dalla Cassazione ha riguardato un dipendente costretto dal suo datore di lavoro ad effettuare ore di straordinario eccessive e massacranti (addirittura una media di 144 ore di straordinario al mese che hanno allungato a dismisura i turni del povero dipendente per sopperire alle necessità del datore di lavoro).
Ebbene, la Suprema Corte, in particolare la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, nella sentenza n. 5437 depositata l’8 marzo 2011 ha stabilito che il dipendente vessato in tal modo abbia diritto di ottenere il risarcimento del danno biologico se gli è diagnosticato uno stress psicofisico.
La Cassazione ha anche precisato (e ciò costituisce una osservazione di non poco conto) che nella quantificazione del danno biologico il giudice non può limitarsi a richiamare il criterio dell’equità e ad individuare una somma ma deve giungere alla determinazione mediante una valutazione medico legale.
Avvocato Diego Colangelo - Via Donizetti n. 2, Carate Brianza (MB). Contatti: 0362900685 - 3402622893, colangelodiego@libero.it, diegoantonio.colangelo@monza.pecavvocati.it (iscritto nell'Albo degli avvocati di Monza - iscritto nell’Albo Speciale degli Avvocati ammessi al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione ed alle altre Giurisdizioni Superiori)
mercoledì 9 marzo 2011
RICONOSCIUTO IL DANNO BIOLOGICO A CHI FA TROPPE ORE DI STRAORDINARIO
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