venerdì 4 febbraio 2011

LA COSTITUZIONE ITALIANA: LA PIU' AFFASCINANTE DELLE LETTURE - ARTICOLO 9


Costituzione della Repubblica italiana, articolo 9: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".
Si tratta di un articolo programmatico: è una norma che impegna contemporaneamente il legislatore, il   governo, gli enti locali, tutta l'amministrazione pubblica ma anche i singoli cittadini e le loro attività.
Da parte sua, lo Stato deve promuovere lo sviluppo della cultura e della ricerca, dunque, il suo compito è quello di porre le condizioni economiche e sociali perchè questi due aspetti fondamentali della vita umana abbiano vigore.
Nella pratica, l'impegno a promuovere lo sviluppo della cultura si traduce nell'istituire scuole di ogni ordine e grado, nella creazione di musei, teatri, impianti sportivi e, in generale, nell'agevolazione di qualsiasi attività umana che consenta all'individuo una piena e completa espressione della propria personalità. D'altra parte, proprio perchè l'impegno della Repubblica è quello di promuovere e non quello di imporre la cultura, sta ai singoli cittadini e alle associazioni sfruttare le opportunità che lo Stato italiano offre. Direi che per il cittadino si tratta di un diritto-dovere quello di accrescersi culturalmente, sempre nella logica secondo la quale il miglioramento del singolo consente il miglioramento della società.
E non a caso, a mio parere, lo sviluppo della cultura viene messo in primo piano rispetto allo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica: credo si sia voluto sottolineare come la più grande ricchezza, tanto per il singolo, quanto per il Paese intero, sia la conoscenza di se stessi e delle realtà  culturali.
E' altrettanto vero che lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica qualifica il nostro Stato come un Paese lungimirante e proiettato al futuro e ad un sempre crescente benessere dei propri cittadini. Anche in questo caso si tratta di una disposizione programmatica: lo Stato e gli enti pubblici sono chiamati a porre le basi affinchè possano svilupparsi tutte le conoscenze tecniche e scientifiche.
In questo caso, l'impegno dello Stato si traduce nell'istituzione di ospedali, laboratori, centri di ricerca, poli scientifici, nel finanziamento e nella sperimentazione di nuove tecniche da parte di soggetti pubblici e privati e, in generale, nell'agevolazione di qualsiasi contributo che possa essere fornito ai fini della continua ricerca di un sempre maggiore benessere collettivo.
E' significativo, poi, che in questa norma la Costituzione ponga il principio della tutela del paesaggio. Si pensi, ad esempio, ad una nuova tecnica scientifica che (per ottenere risultati significativi) richieda l'abbattimento di molte foreste o l'inquinamento di acque fluviali o un eccessivo sfruttamento di risorse minerarie: la norma in questione, evidentemente, pone accanto al principio del progresso tecnico e scientifico il principio della conservazione del nostro suolo, delle nostre acque, delle nostre risorse, insomma il principio dello sviluppo ecosostenibile.
E la Costituzione non impone di conservare con cura solo la nostra eredità territoriale ma anche la nostra eredità culturale: perciò viene espressamente imposta allo Stato e al singolo cittadino la massima cura per la conservazione del patrimonio artistico e culturale della Nazione. 
In quest'ottica tutti noi dobbiamo sentirci responsabili, affinchè le opere artistiche che ci sono state lasciate in eredità possano giungere alle generazioni future in condizioni impeccabili.
 Pensare che il Colosseo, il Duomo di Milano, la Torre di Pisa, la Galleria degli Uffizi, l'Arena di Verona, la Mole Antonelliana, la Valle dei Templi sono tutti beni che ci appartengono (ognuno di noi idealmente ne possiede un pezzettino) ci deve indurre a sentirci e a comportarci come gelosi custodi di una preziosa eredità.

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