martedì 8 febbraio 2011

IL RUOLO DELLA PSICOLOGIA NELL'AMBITO DEL DIRITTO DI FAMIGLIA: IL PARERE DELLA DOTTORESSA LUISA GATTO

Negli ultimi tempi, quando una coppia va in crisi e comincia a parlare del suo malessere, si sente spesso consigliare dagli amici e dalle persone vicine di rivolgersi a uno psicologo (o a un terapeuta di coppia). In molti casi, lo stesso consiglio è dato anche dagli avvocati in cui le coppie, o un membro della coppia, si rivolgono per chiedere dei consigli legali data la situazione difficile del loro legame matrimoniale.
Quale aiuto può dare uno psicologo alla coppia in crisi?
 
In una fase molto iniziale, quando la coppia comincia a considerare che ci sono delle difficoltà così grandi che non si riescono ad affrontare da soli, l’incontro con lo psicologo può offrire uno spazio e un luogo dove parlare della crisi e analizzarla. In seguito, la coppia o la singola persona può prendere una decisione su come agire (separarsi, terapia personale o di coppia, ecc.) avendo avuto modo di vedere la situazione in cui si trova da differenti punti di vista.
 
In un periodo successivo, quando la decisione di separarsi è ormai stata presa, lo psicologo può fornire supporto emotivo a chi sente di aver subito questa decisione e ha bisogno di parlare con qualcuno del proprio dolore. Inoltre, nel caso siano presenti dei figli, lo psicologo può aiutare la coppia a trovare la modalità migliore per comunicare ai figli che cosa sta per succedere, a secondo della loro età e della particolare situazione in cui si trovano i genitori, così come può aiutare a concordare i modi di uscita da casa di uno dei partner per rendere meno difficile possibile questo passaggio ai figli.
 
Sempre nel caso della presenza di fili, lo psicologo può aiutare a pensare alla gestione dell’affido condiviso, mantenendo viva la coppia genitoriale dopo che la coppia matrimoniale si è separata. Questo non è un compito facile, in quanto richiede di conservare una dose importante di fiducia nelle capacità genitoriali dell’altro in un momento in cui invece lo si considera come una persona “malvagia” e che è capace di fare del male.
 
Spesso poi i genitori, in queste prime fasi della separazione e della gestione della nuova organizzazione familiare, hanno molti timori e ansie riguardo al benessere psicologico dei figli, sia attuale che futuro. Lo psicologo può, in questo caso, aiutare i genitori a leggere i comportamenti dei figli,  e cioè se siano normali reazioni alla situazione oppure segnali che vanno seguiti da vicino.
 
Lo psicologo inoltre può essere d’aiuto anche per quanto riguarda l’iter giudiziario della separazione. Infatti dal punto di vista emotivo il procedimento può risultare lungo e doloroso, quindi è importante trovare uno spazio dove poter portare il proprio dolore, senza che questo invada tutti gli spazi di casa e il tempo con i figli. Inoltre, in alcune situazioni, può essere necessario il ricorso a un consulente tecnico di parte (CTP) per alcuni aspetti come, ad esempio, l’affido dei minori, le modalità di frequentazione ed organizzazione, o la modificazione dell’affidamento stesso. Il ruolo del Consulente di Parte consiste nel preparare il cliente rispetto agli obiettivi della consulenza ufficiale, tenendo conto delle caratteristiche della stessa, e nell’aiutarlo ad affrontare una situazione psicologicamente stressante come quella del contesto valutativo tipico della consulenza d’ufficio.
Dott.ssa Luisa Gatto, Psicologa

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