martedì 15 febbraio 2011

LA CORTE DI CASSAZIONE AUSPICA UN AMPLIAMENTO DEI CASI IN CUI E' CONSENTITA L'ADOZIONE MONOGENITORIALE


Una premessa doverosa: io ritengo che la filiazione più che un diritto costituisca un dovere che si manifesta nell'adempimento (ciascuno secondo le proprie capacità ma con il massimo impegno) di tutte quelle attività che servono per far maturare la nuova generazione. Non ho mai amato le pratiche tese alla "fecondazione a ogni costo", ho sempre cercato di spiegare a chi vuole ascoltarmi che avere un figlio (naturale o adottivo) non deve essere una pretesa ma un dono che non ci è dato sapere se riceveremo o no. E ho sempre ritenuto che l'unica maniera vera, autentica, completa di essere genitori (naturali o adottivi) sia quella che si sviluppa attraverso il matrimonio (civile o religioso che sia); e ho, altrettanto, sempre sostenuto che il matrimonio è solo quello che viene contratto tra un uomo e una donna. Con questo non voglio assolutamente dire che ci sia qualcosa di intrinsecamente sbagliato nelle relazioni omosessuali: trovo, al contrario, che esse debbano avere la medesima dignità morale e sociale delle relazioni eterosessuali. Dico che il matrimonio è un istituto, nato dalla cultura (pressochè universale) umana, che per sua stessa natura vede come contraenti un uomo e una donna: è come dire che il contratto di locazione necessita di un locatore e di un locatario, se manca uno dei due o se uno dei due soggetti è sostituito, sarà un contratto diverso ma non una locazione.
Aggiungo, per riavvininarmi al tema centrale che voglio portare all'attenzione, che sono convinto che in molte parti del mondo (probabilmente ciò vale anche per alcune situazioni che si verificano nel nostro paese) sarebbe meglio per una bambino avere un genitore solo ma amorevole piuttosto che nessuno oppure piuttosto che due genitori che non adempiono ai propri doveri. Dunque, in linea di principio, in alcune situazioni particolarmente urgenti e difficili, io stesso sarei d'accordo per l'adozione monogenitoriale. Ma, a parer mio, deve sempre essere preferibile l'adozione da parte di due genitori: perchè un bambino ha bisogno dell'amore di un papà e di una mamma, i quali sanno amare e donare al figlio cose totalmente diverse e tutte preziose per il completo sviluppo di una persona.
Detto ciò, ritengo importante pubblicare ciò che la Cassazione ha voluto affermare, lanciando un monito al legislatore affinchè prenda in considerazione la possibilità di consentire, nel concorso di particolari circostanze, l'adozione legittimante anche ai single. Tale invito è della prima sezione civile della Suprema corte che, con la
sentenza 3572/2011, pur negando efficacia in Italia a un provvedimento di adozione pronunciato negli Stati Uniti in favore di una donna sola, ha affermato che "il legislatore nazionale ben potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento dell'ambito di ammissibilità dell'adozione di minore da parte di una singola persona anche con gli effetti dell'adozione legittimante".
La Corte sembra riferirsi a questo: l'adozione deve svolgersi preferibilmente nell'ambito di una famiglia fondata sul matrimonio (non dimentichiamo ciò che afferma l'art. 29 della Costituzione) ma in alcuni casi particolari, di  necessità e urgenza non comune (aggiungo io), il legislatore dovrebbe consentire a una persona non sposata di prendersi cura di un bambino bisognoso. A mio parere quello che la Corte dice dovrebbe essere condiviso da tutte le persone che hanno a cuore gli interessi dei bambini disagiati italiani e del resto del mondo. Senza polemiche sterili e preconcetti fini a se stessi.

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