giovedì 9 dicembre 2010

LA COSTITUZIONE ITALIANA: LA PIU' AFFASCINANTE DELLE LETTURE - ARTICOLO 5


Costituzione della Repubblica italiana, articolo 5: "La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo, adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento".
L'articolo in esame, a mio parere, deve essere letto in chiave storica: senza una lettura che parta dalla conoscenza dell'evoluzione politica della nostra nazione, sarebbe impossibile comprendere il significato di questo articolo.
Perchè sottolineare che l'Italia è una e indivisibile?
La risposta risiede nel fatto che l'Italia è sempre stata divisa: solo da 150 anni a questa parte il territorio italiano è stato riunificato sotto un unico centro di potere. Per centinaia di anni in quella che oggi definiamo Italia, si sono alternati imperi, regni, principati, repubbliche, ducati, signorie, comuni e con essi imperatori, principi, duchi, signori. La storia dell'Italia è una storia di profonde divisioni interne, di grandi lotte fratricide.
Senza andare molto indietro negli anni, rivolgiamo la nostra attenzione alla situazione pre unitaria di metà ottocento: vi era il Regno di Sardegna, il Regno Lombardo-Veneto, i Ducati di Modena, quello di Parma, il Granducato di Toscana, lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie. E ciò avveniva mentre nelle nazioni nostre confinante il principio dello stato unitario risultava essere ormai una lunga tradizione.
Dunque, l'Italia, in quanto stato unito, è una realtà giovanissima, proveniente da secoli di divisione (seppure vi siano sempre state lingue, tradizioni e culture molto simili lungo tutta la penisola).
In questo contesto si inserisce l'articolo 5 della Costituzione: esso sottolinea che l'Italia, unificata sotto il regno dei Savoia, è una repubblica unica ed indivisibile.
Tuttavia, proprio alla luce della storia della nostra nazione, storia che sembra essere riflessa dallo specchio di questo articolo, la Costituzione, riconoscendo le caratteristiche tipiche di ciascuna parte del territorio italiano, riconosce e promuove le autonomie locali. In sostanza, il federalismo (ossia l'idea che all'interno di uno stato esistano centri di potere a livello inferiore rispetto al potere centrale) è nel dna della nostra Repubblica e ciò è dovuto proprio al fatto che si tratta di uno stato sorto dall'unificazione di realtà distinte per secoli.
La Costituzione non avrebbe mai potuto ignorare le radici dell'Italia: per tale ragione sceglie di assecondare l'indole italiana del particolarismo.
Sempre in quest'ottica, perciò, rientra l'impegno assunto dallo Stato di attuare il più ampio decentramento amministrativo e di adeguare la propria legislazione alle esigenze di autonomia e di decentramento.

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