giovedì 18 novembre 2010

LA COSTITUZIONE ITALIANA: LA PIU' AFFASCINANTE DELLE LETTURE - ARTICOLO 2


Costituzione della Repubblica italiana, articolo 2: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle forme sociali ove sisvolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale".
L'Italia riconosce, ossia ne attesta la validità giuridica, e garantisce, ossia si impegna a porre in essere tutte le tutele legalmente possibili nei confronti dei cosiddetti diritti inviolabili dell'uomo. Si badi bene che la Carta Costituzionale non parla di diritti dei cittadini ma di diritti dell'uomo: ad ogni essere umano, di qualunque razza, religione, nazionalità e così via devono essere garantiti dei diritti fondamentali.
E quali sono questi diritti inviolabili garantiti per ogni uomo? Alcuni di essi sono presenti nella Costituzione stessa: si pensi alla libertà personale (art. 13 Cost.), all'inviolabilità del domicilio (art. 14 Cost.), alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione (art. 15 Cost.), alla libertà di manifestazione (art. 17 Cost.) e di associazione (art. 18 Cost.), alla libertà di culto (art. 19 Cost.), alla libertà di manifestazione del pensiero (art. 21 Cost.), al diritto di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e al diritto di difesa nel processo (art. 24 Cost.), al diritto ad essere famiglia, madre, padre, infante e giovane (art. 31 Cost.), alla salute (art. 32 Cost.), all'istruzione e alla cultura (art. 33 e 34 Cost.), al diritto di lavorare (art. 35 Cost.) percependo una retribuzione dignitosa (art. 36 Cost.), al diritto di aderire ad organizzazioni sindacali (art. 39 Cost.), al diritto di iniziativa economica e di proprietà privata (art. 41 e 42 Cost.).
Altri diritti inviolabili che debbono essere riconosciuti e garantiti a norma dell'articolo 2 possono trovarsi all'interno di documenti sottoscritti dallo stato italiano come, ad esempio, la
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (ONU, 10 dicembre 1948). All'interno di questo documento si trovano, tra gli altri, anche il diritto all'uguaglianza senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione (diritto che testualmente la nostra Costituzione, all'art. 3, riserva ai soli cittadini ma che pare ovvio e doveroso estendere ad ogni uomo), il diritto alla vita, il diritto al riposo e allo svago, il diritto ad una sufficiente alimentazione.
Ebbene, in base all'articolo 2 della nostra Costituzione tutti i suddetti diritti debbono essere garantiti dalla Repubblica ad ogni uomo e non solo ai cittadini italiani. E questi diritti investono sia la sfera privata (ad esempio la libertà personale) sia la sfera sociale dell'uomo (ad esempio il diritto di associazione).
D'altro canto, l'Italia richiede l'adempimento di doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. E' richiesto ad ogni uomo l'adempimento di doveri quali la contribuzione alla vita politica del paese e alla difesa della patria e dei valori fondamentali della stessa (doveri di solidarietà politica), l'adempimento di doveri quali la contribuzione economica al benessere del paese attraverso il lavoro e la corresponsione dei tributi imposti per legge (doveri di solidarietà economica) e l'adempimento di doveri quali la contribuzione al benessere sociale del paese attraverso forme di volontariato e cura nei confronti del prossimo (doveri di solidarietà sociale).

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