giovedì 11 novembre 2010

LA COSTITUZIONE ITALIANA: LA PIU' AFFASCINANTE DELLE LETTURE - ARTICOLO 1


Costituzione della Repubblica Italiana, articolo 1: "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
L'Italia è innanzitutto una Repubblica: questa espressione si riferisce alla cosiddetta forma di stato, ossia al rapporto che corre tra le autorità dotate di potestà di imperio e la società civile, nonchè all'insieme dei principi e dei valori a cui lo stato ispira la sua azione. La parola Repubblica deriva dal latino (res publica, cioè "cosa pubblica") ed indica uno stato che pone al centro dell'attenzione il cittadino: infatti, se lo stato è una Repubblica, ossia qualcosa che appartiene a tutti, ne discende, come logica conseguenza, che tutti i cittadini siano considerati uguali dinanzi alla legge e possiedano gli stessi diritti. In una Monarchia, per esempio, ciò non è così: il Re è considerato superiore ai cittadini.
Dunque, l'Italia (in quanto Repubblica) appartiene in egual modo a tutti gli Italiani. Detto ciò, la Costituzione va oltre, determinando la forma di governo, ossia stabilendo a chi effettivamente spetti il compito di determinare le scelte politiche dello stato.
La Carta Costituzionale ci dice che l'Italia è una Democrazia: questa volta la parola ha un'origine greca (demos-popolo, cratos-potere) e sta ad indicare uno stato all'interno del quale le decisioni sono prese dalla collettività. Dunque, immaginando l'Italia come una torta fatta da 60 milioni di fette, ciascun cittadino possiede la propria fetta ed ha il potere proporzionale di decidere in merito alle sorti del paese.
Il valore cardine sul quale è poggiato il nostro stato è il Lavoro: ogni cittadino ha il diritto-dovere di fornire il proprio contributo per la crescita collettiva del paese. A mio parere è un concetto fortemente cristiano (penso che la nostra Costituzione sia pregna dei migliori valori cristiani): nel Vangelo sono presenti innumerevoli racconti incentrati sul lavoro, sul dare il proprio contributo per il benessere collettivo (in primis) e privato.
Nel secondo capoverso, viene esplicitato il ruolo del popolo: la Sovranità (ossia, il potere di decidere e di agire) appartiene al popolo (come detto, è una Democrazia), il quale esercita il potere con forme ed entro limiti stabiliti dalla Costituzione. In sostanza la Carta vuole dirci che, pacifico il fatto che tutti i cittadini abbiano diritto di concorrere alle decisioni del paese, il modo con il quale esse sono di fatto assunte deve rispettare precise regole del gioco prestabilite. Si immagini una partita di calcio: tutti i giocatori in campo hanno pari diritti ma devono esplicarli secondo determinate regole, non possono, per esempio, usare le mani. Lo stesso principio vale per lo stato italiano. I cittadini possono far valere il proprio potere con gli strumenti messi a disposizione dalla Costituzione stessa: si pensi alle elezioni (con le quali i cittadini delegano un determinato numero di rappresentanti perchè adempiano alla funzione legislativa), al referendum (con il quale i cittadini esprimono la volontà di abrogare una legge esistente), all'iniziativa legislativa popolare (con la quale i cittadini formulano direttamente proposte di legge che debbono essere approvate dal parlamento).

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