lunedì 22 novembre 2010

LA CORTE DI CASSAZIONE SULL'ASSEGNO DI DIVORZIO


La Corte di Cassazione con la sentenza 19 novembre 2010 n. 23508 ha affermato che i beni pervenuti per successione a uno dei due coniugi dopo la separazione possono incidere sull'assegno di mantenimento. Tale affermazione pare in netto contrasto (ma solo ad una lettura superficiale) con la giurisprudenza costante secondo la quale l'acquisizione di beni per via successoria dopo la cessazione della convivenza non dovrebbe affatto influire nella valutazione del tenore di vita tenuto dalla famiglia in costanza di matrimonio e, dunque, nella determinazione dell'assegno divorzile.
In realtà la Corte analizza la questione sotto un duplice profilo, conformemente alla lettera dell'art. 5 della legge 898/1970: questa norma dispone che "con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civile del matrimonio, il tribunale, tenuto conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi, e valutati tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio, dispone l'obbligo per il coniuge di somministrare mezzi periodicamente a favore dell'altro un assegno quando quest'ultimo non ha adeguati o comunque non può procurarseli per ragioni oggettive".
L'assegno di divorzio deve essere determinato non solo conformemente al tenore di vita tenuto dalla famiglia in costanza di matrimonio (e sotto questo profilo, come è ovvio, una intervenuta successione ereditaria non rileva) ma anche (ed è questo il secondo profilo che conduce la Cassazione ha fornire la sentenza succitata) in relazione alle attuali condizioni economiche dei due (ormai ex) coniugi: sotto questo profilo, una successione di beni che accresca il reddito dell'uno o dell'altra può essere valutato nella determinazione dell'assegno.
La Suprema Corte ha, infatti, chiarito che i beni in questione debbono essere presi in considerazione nella valutazione della capacità economica del coniuge.

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