venerdì 16 settembre 2011

SECONDO LA CASSAZIONE IL TRADIMENTO E' UN ILLECITO DA RISARCIRE


La Corte di cassazione, con la sentenza n. 18853 del 15 settembre 2011 , ha stabilito che il tradimento del coniuge può non solo costituire causa di separazione o di divorzio, ma anche, ove ne sussistano tutti i presupposti, integrare gli estremi di un illecito civile. Infatti, per la Corte, anche nell'ambito della famiglia i diritti inviolabili della persona rimangono tali, cosicchè la loro lesione da parte di un altro componente della famiglia può costituire presupposto di responsabilità civile".
E, si badi bene, l'azione di risarcimento per il danno subito dal coniuge tradito è assolutamente autonoma ed indipendente rispetto alla richiesta di addebito della separazione (alla quale il coniuge tradito può rinunciare senza per tale motivo perdere il diritto al risarcimento del danno subito): il diritto al risarcimento, infatti, trova fondamento nella violazione di un diritto costituzionalmente protetto.
. ..La Suprema Corte ha, così, accolto il ricorso presentato da una donna avverso la decisione con cui i giudici di merito avevano rigettato la domanda di risarcimento dalla stessa avanzata relativamente al danno subito in conseguenza del fatto che il marito aveva violato i doveri nascenti dal matrimonio e, in particolare, l'obbligo della fedeltà.
 Dunque, l'infedeltà che abbia leso la dignita' e l'onore del coniuge tradito rappresenta un illecito civile suscettibile di risarcimento danni. Ed in forza di tale orientamento vengono condannate le infedelta' coniugali consumate in modo plateale e che hanno leso la dignita' e l'onore di chi le subisce.

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