mercoledì 1 ottobre 2008

CIRCOLAZIONE STRADALE: UNA DISCUTIBILE SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE

Credo sia importante segnalare questa pronuncia anche se, sinceramente, non condivido affatto la motivazione con la quale la Corte di Cassazione (con la sentenza sez. III, 9 settembre 2008, n. 22662) ha stabilito che sussiste il concorso di colpa per il conducente del ciclomotore in caso di incidente, se si viaggia in due sul motorino al momento dell'impatto. Ad avviso della Suprema Corte, infatti, il trasporto sul ciclomotore di altro passeggero comporta necessariamente una "maggiore instabilita' del veicolo sia in relazione alla tenuta di marcia che con riferimento all'eventuale necessita' di eseguire una manovra di emergenza, con conseguente maggiore esposizione alle conseguenze negative di un impatto violento con altro veicolo".


La cosa che trovo più grave in questa pronuncia sta nel fatto che nel caso de quo il ciclomotore, condotto da un ragazzo minorenne, era stato investito da un'autovettura Audi 80, il cui conducente non solo procedeva a velocità eccessiva, ma aveva anche omesso di dare la precedenza al ciclomotore proveniente da destra. A seguito dell'urto il conducente del motorino aveva riportato lesioni personali con postumi invalidanti e, cosa ancora più grave, la trasportata sul ciclomotore, una ragazzina minorenne, aveva perso la vita.


Ovvio che il trasporto di due persone renda un motorino più instabile e più insicuro. Ma ciò avviene allo stesso modo in cui il trasporto di due persone su un motociclo o di cinque persone su un'autovettura rendono la guida più difficile e pericolosa. Oppure pensiamo ad un tir che via pieno carico è più difficle da manovrare rispetto a quando si trova vuoto.


E' evidente, a parte l'instabilità, che un maggior peso influisce sull'efficenza dei freni e sul tenuta di strada degli pneumatici.


Ma è, altresì, ovvio che esistono delle norme di comportamento dettate dal codice della strada che impongono di moderare la velocità e di rispettare la segnaletica: i segnali di stop, in particolare. Vero è come sia vietato circolare in due sul ciclomotore nel caso in cui il conducente sia minorenne. Ma di questo aspetto la Corte non si è curata e, pertanto, possiamo escludere che sia stata la minore età del conducente del ciclomotore a condurre la Suprema Corte alla summenzionata decisione.


La Corte ha semplicemente statuito come il fatto di viaggiare in due su un ciclomotore comporti automaticamente un concorso di colpa in caso di incidente. Ciò anche nel caso in cui un'automobilista, non rispettando un segnale di stop, travolga il ciclomotore.


Conclusione francamente inaccettabile. Ma tant'è.

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