giovedì 15 luglio 2010

IN CASO DI SEPARAZIONE LA EX NUORA DEVE RESTITUIRE AI SUOCERI LA CASA CONCESSA COME ABITAZIONE CONIUGALE


Nuovo orientamento della Suprema Corte sul tema del diritto alla permanenza nella casa coniugale, dopo la separazione, nell’ipotesi in cui la stessa venne concessa in comodato agli sposi dai genitori di uno di essi affinché la stessa venisse adibita ad abitazione familiare.
In caso di separazione la nuora deve restituire la casa coniugale.
I giudici di legittimità con la
sentenza 15986/2010 hanno segnato un’importante e rilevante svolta (visto il precedente e consolidato orientamento giurisprudenziale in tale ambito) sul tema del comodato e della assegnazione della casa coniugale in caso di separazione tra coniugi, precisando che l’abitazione deve essere restituita ai suoceri, che la concessero, appunto, in comodato.
In base alla decisione della Corte la fattispecie integra il c.d. comodato precario caratterizzato dalla circostanza che la determinazione del termine di efficacia del vincolo è rimesso in via potestativa alla sola volontà del comodante.

mercoledì 7 luglio 2010

ILLEGITTIMA LA SOSPENSIONE DELLA PATENTE PER ILLECITI COMMESSI ALLA GUIDA DI VEICOLO PER I QUALI NON OCCORRE LA PATENTE


E’ illegittima la sospensione della patente di guida per chi commette illeciti in violazione alle norme sulla circolazione stradale conducendo veicoli per la cui guida non sia richiesta alcuna abilitazione: è quanto ha stabilito la Corte di Cassazione penale, Sezione IV, nella sentenza 25 maggio 2010, n. 19646.
Il caso ha visto coinvolto un conducente di un ciclomotore Piaggio Ape, a cui è stata applicata, su accordo delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p., la pena di mesi tre di arresto e un’ammenda per i reati di guida in stato di ebbrezza alcolica e di rifiuto di sottoporsi all'accertamento del tasso alcolemico. Inoltre, come sanzione amministrativa accessoria, gli veniva disposta la sospensione della patente guida per anni uno. L’interessato quindi ha ricorso per Cassazione e laCorte, richiamando altra conforme giurisprudenza (Cass. SS.UU. 30 gennaio 2002 n. 12316; Cass. 21 settembre 2005, n. 45669; Cass. 18 settembre 2006, n. 36580), ha accolto il ricorso, affermando che “non può essere applicata la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, conseguente per legge a illeciti posti in essere con violazione delle norme sulla circolazione stradale, a colui che li abbia commessi conducendo veicoli per la cui guida non sia richiesta alcuna abilitazione”. In pratica, in tale caso non sussiste alcun collegamento diretto tra il mezzo con il quale il reato è stato commesso e l'abuso dell'autorizzazione amministrativa, in conseguenza del quale va applicata la sanzione accessoria (Cass. Sez. IV, 17 marzo 1999, n. 867).